Sigfrido Ranucci e l'informazione: l'affondo al Governo Meloni
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

“Paese malato, finirà come un cimitero”: l’affondo al Governo Meloni

Giorgia Meloni durante un discorso

La triste realtà dell’Italia descritta da Sigfrido Ranucci durante la festa de Il Fatto Quotidiano. L’affondo al Governo di Giorgia Meloni.

Già in passato aveva sottolineato come fare informazione ed in particolare attuare del sano giornalismo investigativo sia ormai impossibile in Italia. In occasione della festa de Il Fatto Quotidiano in corso al Circo Massimo, Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, è tornato a spiegare quale sia la triste realtà e quali siano, a detta sua, i limiti e gli errori dell’attuale Governo di Giorgia Meloni.

Sigfrido Ranucci
Sigfrido Ranucci – newsmondo.it

Ranucci e il giornalismo investigativo

Intervenuto alla festa de Il Fatto Quotidiano in corso al Circo Massimo, Sigfrido Ranucci ha posto l’accento su come, al giorno d’oggi, sia quasi impossibile portare avanti un certo tipo di lavoro riguardante il giornalismo d’informazione e investigativo tra querele, tagli in Rai e anche al “legge bavaglio” voluta dal governo Meloni.

“Adesso, io faccio fatica a pensare a dei colleghi che siano dei ricettatori”, ha detto Ranucci. “A me viene più facile pensare a tutti quei colleghi della stampa internazionale, dei consorzi di giornalismo investigativo internazionale, come l’International Center for Journalists, l’Organized Crime and Corruption Reporting Project o l’Investigative Reporting Project Italy, con i quali noi abbiamo anche collaborato in passato e che hanno svolto delle inchieste importanti per la collettività. Dietro quei consorzi si nascondono colleghi del Le Monde, del New York Times, della BBC. […] Quelle indagini furono possibili grazie a documenti sottratti illecitamente. Negli Stati Uniti i consorzi che le pubblicarono vinsero il Pulitzer. In Italia rischieremmo il carcere. È il segno che viviamo in un Paese malato“.

Il presentatore di Report ha continuato il suo discorso spiegando che a fargli paura sia “l’indifferenza con cui tutto questo avviene. L’informazione sembra qualcosa di lontano, invece è un diritto che va difeso”.

L’affondo al Governo Meloni

Tra i vari passaggi dell’intervento di Ranucci, Il Fatto Quotidiano ha riportato anche un preciso discorso del giornalista: “C’è un detto che semplifica il concetto di desertificazione dell’informazione. Io sono nato alla Garbatella prima della Meloni. Un domani il campo dell’informazione sarà come un cimitero: lapidi tutte uguali, con scritto ‘madre esemplare’, ‘padre onestissimo’. E allora ci si chiederà: ma i figli di una mig**tta dove li hanno seppelliti? Perché questo diventerà il mondo dell’informazione”, ha detto Ranucci.

Leggi anche
Vannacci show in tv contro Parenzo: “Non una goccia di sangue italiano”

Riproduzione riservata © 2025 - NM

ultimo aggiornamento: 11 Settembre 2025 12:57

Vannacci show in tv contro Parenzo: “Non una goccia di sangue italiano”

nl pixel